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Classroom management: keeping the audience involved within the virtual classroom - Mappe mentali digitali per la collaborazione professionale
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Le mappe mentali digitali
E se vuoi cambiare idea?Clicca per leggere

Ieri avevi disegnato con carta e matita questa mappa mentale sulle monografie.

Oggi, però, ti è venuto in mente che non hai tenuto conto delle pubblicazioni o versioni digitali: prima pubblicazione, ristampa, riedizione e formato di stampa sono elementi collegati alla versione cartacea...

... ma per la pubblicazione digitale vorresti esplicitare i formati digitali disponibili, programmi e dispositivi per visualizzarla, e il fatto che esistono sistemi di protezione anti-diffusione non autorizzata.

C'è bisogno di ripensare la mappa!

Tu come faresti?Clicca per leggere

1. Crei un nodo collegato a Monografia?

É la soluzione graficamente più semplice: vanno solo aggiunte informazioni e c’è abbastanza spazio.

Però non viene evidenziato che si tratta sempre di aspetti della Pubblicazione.

2. Crei un nodo collegato a Pubblicazione?

É una soluzione graficamente abbastanza semplice: vanno solo aggiunte informazioni, ma va fatto bastare lo spazio.

Però gli aspetti della pubblicazione digitale e cartacea potrebbero essere raggruppati meglio.

3. Aggiungi un livello sotto Pubblicazione?

É la soluzione più precisa quanto a descrizione dell'argomento, ma è onerosa dal punto di vista grafico: devi aggiungere un livello, riorganizzare e integrare i nodi, e anche trovare spazio nel foglio.

Potresti dover ridisegnare daccapo.

 

Gli strumenti a tua disposizioneClicca per leggere

Quando vuoi disegnare una mappa mentale su carta, l'organizzazione dello spazio non è semplice e spesso tocca cancellare e rifare più volte.

Come hai visto, poi, quando hai bisogno di facilità di integrazione o modifica, carta e matita (e ancora di più pastelli, pennarelli, foto e colla) sono strumenti decisamente troppo rigidi.

Richiedono idee abbastanza chiare fin dall'inizio, e rendono difficile cambiare idea: proprio quello che le mappe mentali non dovrebbero fare!

La soluzione è utilizzare degli strumenti digitali per il disegno delle mappe mentali: le tue mappe perderanno un po' di impronta personale, ma daranno libero spazio al flusso dei tuoi ragionamenti.

Scarica il tool associato al corso.
Ci troverai delle schede con le caratteristiche principali di 5 tra i tanti software per il disegno delle mappe mentali, e anche una scheda vuota che puoi compilare tu se c'è un altro strumento che preferisci.

 

Prova tuClicca per leggere

Ora scegli uno strumento digitale per il disegno delle mappe mentali: puoi sfruttare il documento che hai appena scaricato per decidere e trovare i tutorial.

Se necessario crea un account, poi riproduci la mappa mentale di inizio lezione.

Quindi modificala / integrala con le informazioni aggiuntive sulle versioni digitali dei libri, e su ogni altro aspetto che ti sembra opportuno esplicitare.

Gli aspetti da valutare nella scelta del toolClicca per leggere

Come hai visto, i tool non sono tutti uguali e dovrai dunque valutarli in base alle tue esigenze. Ecco qualche indicazione.

Esigenza

Aspetto del tool

Non spendere.

Disponibilità di versioni gratuite e limitazioni.

Poter cambiare idea in ogni momento.

Facilità nello spostare / riorganizzare i nodi.

Usare mappe realizzate con un altro software.

Formati accettati per l'importazione.

Organizzare dei contenuti.

Ricchezza nella gestione dei testi associabili ai nodi.

Lavorare con più device.

Piattaforme con una versione del software.

Collaborare.

Facilità nella condivisione della mappa quanto a visualizzazione / modifica.

Formati di esportazione.

Punti di forza e di debolezzaClicca per leggere

I tool digitali per il disegno delle mappe mentali, come hai potuto sperimentare, agevolano notevolmente il lavoro perché assecondano le modifiche e semplificano la gestione dello spazio.

In cambio richiedono di adattarsi alla grafica e al set di layout disponibili, sacrificando dunque un po’ la creatività. Le mappe digitali fanno anche perdere l’impronta personale rispetto a quelle realizzate con la propria grafia e magari arricchite con disegni a mano libera, tutti elementi ai quali lo stesso Buzan attribuiva molta importanza.

Quasi sempre, però, i tool digitali consentono di integrare immagini reperite indipendentemente o rese disponibili dal tool stesso: in questa maniera è possibile arricchire le mappe anche senza essere dei provetti disegnatori.

Importante per lavorare in gruppo è poi la facilità di condivisione, che alcuni tool offrono anche sincrona, cioè in tempo reale.

Ovviamente, il tool può avere dei costi.

RiassumendoClicca per leggere

Le mappe mentali digitali…
assecondano il brainstorming semplificando modifiche e gestione dello spazio.

Sacrificano…
creatività e impronta personale, e talora comportano dei costi.

Hanno però varie funzionalità…
sia per il disegno di base delle mappe mentali, ma anche aggiuntive che ne estendono l’utilizzo.

Vanno scelte…
valutando le svariate funzionalità disponibili in base alle proprie esigenze.

ProvaMettiti alla prova
Collaborare con le mappe mentali digitali
IntroduzioneClicca per leggere

Fino ad ora hai visto come le mappe mentali possono essere utili in varie attività svolte da una singola persona.

Le potenzialità delle mappe mentali digitali vengono però sfruttate al massimo quando supportano le attività che richiedono collaborazione.

Probabilmente riesci ad immaginare come possono essere utili nella fase di brainstorming di gruppo: è il loro impiego tipico e più immediato.

Sai anche che, usando le funzionalità aggiuntive messe a disposizione dagli strumenti digitali, è possibile sfruttarle anche in altre fasi della risoluzione di problemi o dello sviluppo di progetti?

Caso 1 - Organizzazione di contenutiClicca per leggere

Il problema

Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela erano stati incaricati di realizzare un corso digitale di guida "pratica".

Avevano ricevuto l'analisi del fabbisogno con la descrizione di contesto, obiettivi e destinatari. E anche vari manuali a cui fare riferimento, da analizzare per scegliere gli argomenti da trattare e definire il dettaglio dei contenuti.

Potevano contare anche sull'aiuto di un esperto, ma per poco tempo e in momenti non programmabili a priori.

Visti gli impegni di ciascuno, anche loro potevano incontrarsi solo saltuariamente, e il tempo stringeva: serviva costruire una squadra e anche un sistema per lavorare in modo efficiente.

Caso 1 - Una soluzione con le mappe mentali digitali Clicca per leggere

Se ti sei già trovato in una situazione simile, che soluzione hai adottato?
Se invece non ti è capitato sino ad ora, riesci a immaginarne una?

Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela si sono divisi i manuali di riferimento in modo che ognuno, quando ha avuto il tempo, ha potuto studiarli autonomamente.

Poi si sono incontrati e hanno deciso di aiutarsi con una mappa mentale digitale per tenere traccia del loro lavoro.

NOTA CHE… non era indispensabile che si incontrassero in presenza perché, come hai visto, esistono strumenti digitali per il disegno di mappe mentali che consentono di condividerle tra più utenti e di vedere in tempo reale le modifiche apportate da ciascuno.

Insieme hanno scelto lo strumento digitale da utilizzare, poi hanno "eletto" Antonio come "segretario" della riunione: è stato lui a creare la mappa e a modificarla durante la discussione.

NOTA CHE… avrebbero potuto occuparsi tutti quanti di modificare la mappa, perché tecnicamente è fattibile.
Però in genere durante la prima riunione le modifiche apportate sono numerose e strutturali: per questo è meglio che in una prima fase ci sia un unico incaricato ad aggiornarla.

 

Sulla base di quanto avevano studiato, Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela hanno annotato in ordine sparso gli argomenti che venivano trattati e che sembravano pertinenti agli obiettivi e al gruppo target del corso. Un vero brainstorming!

NOTA CHE… avrebbero potuto lavorare in modo diverso, pensando prima i macro-argomenti, per aggiungere solo dopo quelli di dettaglio di ciascuno: è la modalità quasi obbligata quando si utilizza una mappa mentale manuale, che non ha la stessa libertà di riorganizzazione di quelle digitali.
Richiede però la capacità individuare già dall'inizio delle categorie fra gli argomenti da trattare: questo è più semplice per materie che ci sono già in parte note, meno per quelle che conosciamo poco.

 

Quando hanno terminato di annotare gli argomenti, Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela li hanno ri-valutati per eliminare ciò che non sembrava interessante o troppo dettagliato.

NOTA CHE… è utile che a questo punto la mappa digitale sia condivisa con l'esperto, e la riunione aggiornata a quando avrà verificato che, tra gli argomenti censiti, ci siano tutti e soli quelli che reputa appropriati.

Se il tool lo consente, l'esperto potrà anche aggiungere i commenti direttamente nella mappa per comunicare le motivazioni delle sue scelte.

 

In gruppo di lavoro, con davanti agli occhi tutti e soli gli argomenti che sembrava utile trattare nel loro corso, ha ragionato su come potevano essere raggruppati in macro sezioni. All'interno di ciascuna hanno definito anche l'eventuale ordine espositivo degli argomenti.

NOTA CHE… la struttura radiale della mappa è adeguata a descrivere il modo in cui il fruitore del corso "incontrerà" i diversi argomenti quando le macro sezioni possono essere fruite con un ordine libero
(navigazione orizzontale).

Se invece le macro sezioni vanno svolte in un ordine definito (navigazione verticale), perché propedeutico, la struttura è può essere modificata nei tool digitali e rappresentata con un layout «tipo elenco».

 

Stabilito che il corso aveva un preciso ordine di fruizione, Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela hanno modificato in questo modo il layout e chiesto all’esperto di verificare la loro analisi e annotare nei commenti associati ai nodi della mappa le sue osservazioni. Avrebbero potuto chiedere i commenti via email?

NOTA CHE… Sì, esiste sempre l’email, però annotando i commenti direttamente nei nodi della mappa hanno potuto contestualizzare e raggruppare in modo puntuale le osservazioni.

Per distribuire il lavoro Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela hanno scelto un colore a testa e lo hanno usato per evidenziare gli argomenti assegnati a ciascuno.

Secondo te la tecnica adottata da Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela serve solo per definire chi si occupa di cosa?

NOTA CHE… l’uso del colore può essere utile anche a mostrare visivamente il bilanciamento della quantità di lavoro assegnata, quindi ne migliora la distribuzione.

Da quel momento Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela hanno potuto lavorare abbastanza autonomamente, ciascuno sugli argomenti assegnati.

 

Visto che il tool scelto lo consentiva, hanno deciso che ciascuno avrebbe scritto, nel testo associato ai nodi della mappa, i relativi materiali e testi grezzi del corso. Hanno poi sfruttato nodi di livello inferiore per classificare ulteriormente i contenuti.

Secondo te non sarebbe stato meglio utilizzare un normale documento di testo?

NOTA CHE… avrebbero potuto usare più documenti di testo, o anche uno solo condiviso. La modalità scelta ha consentito loro di lavorare in modo condiviso in un'area strutturata e disponibile a tutti. In questa maniera tutti hanno potuto mantenersi aggiornati sul lavoro degli altri, sfruttarne delle informazioni, capire se era il caso di ridiscutere qualche aspetto, magari creando dei commenti puntuali associati ai nodi coinvolti.

Cosa hanno ottenuto Antonio, Beatrice, Carlo e Daniela alla fine?Clicca per leggere

I contenuti selezionati e strutturati

La macro analisi dei contenuti del corso
La struttura della mappa e i testi associati ai nodi forniscono la macro analisi dei contenuti del loro corso.

Lo storyboard del corso
Se hanno registrato anche tutte le informazioni necessarie a definire come esporre i contenuti e hanno raffinato i testi sino ad arrivare a quelli definitivi, hanno prodotto anche lo storyboard.

Un’area disponibile a tutti
sia per le modifiche che per la comunicazione

ProvaMettiti alla prova
Mettiti alla prova
ProvaMettiti alla prova


Parole chiave:

Mappe mentali; Mappe concettuali; Strumenti digitali; Collaborazione; Progettazione dei contenuti; Pianificazione del progetto; Monitoraggio&#


Obiettivi:

Il partecipante

  1. identifica lo strumento digitale per la creazione di mappe mentali più adatto alle proprie esigenze e lo utilizza per realizzare semplici mappe;
  2. riconosce gli aspetti e gli usi delle mappe mentali digitali che possono facilitare la collaborazione su questioni professionali selezionate;
  3. Riconosce aspetti e modalità di utilizzo delle mappe mentali digitali che facilitano la collaborazione in alcune problematiche in ambito professionale.

Descrizione:

Capiamo l'utilità delle mappe mentali digitali, rispetto a quelle manuali, quando il contesto è complesso e richiede libertà di ripensamento, riorganizzazione o condivisione.

Infine, vediamo come possono essere utilizzate per facilitare e stimolare la collaborazione professionale analizzando tre casi d'uso.


Bibliografia

Giglioli, A., & Collinassi, G. (2011). Le mappe per apprendere. Bologna: luca sossella.

Gineprini, M., & Guastavigna, M. (2004). Mappe per capire. Capire per mappe. Roma: Carocci.